Tramite i VCR, dal 2016 pronte decine di migliaia di barbatelle innestate su portinnesti M

Ricominciamo… dalle radici

La certificazione di IpadLab

Il futuro (biologico) del vigneto risiede nelle radici, che dovranno essere capaci di adattare i vitigni alle nuove condizioni pedoclimatiche imposte dal mutamento atmosferico del pianeta: da questa premessa, l’équipe di scienziati dell’Università di Milano, coordinata prof. Attilio Scienza, esperto di fama mondiale, avvia negli anni ’80 una rivoluzionaria ricerca da cui nasce la nuova generazione dei portainnesti M, migliorativi rispetto a quelli utilizzati oggi e capaci di tollerare la siccità, oltre a resistere ad elevati tenori di calcare attivo nel terreno. Per supportare finanziariamente la ricerca e trasferirne i risultati sul mercato, viene costituita nel 2014 – da nove primarie aziende vitivinicole di diverse regioni italiane (Ferrari, Zonin, Banfi Società Agricola, Armani Albino, Cantina Due Palme, Claudio Quarta Vignaiolo, Bertani Domains, Nettuno Castellare, Cantine Settesoli insieme a Fondazione di Venezia e Bioverde Trentino) la WINEGRAFT Srl – grazie alla quale “nel 2016 – dichiara il presidente di Winegraft Marcello Lunelli, vice presidente di Cantine Ferrari – saremo in grado di offrire alle aziende vitivinicole italiane, attraverso Vivai Cooperativi Rauscedo, oltre 30 mila barbatelle dei principali vitigni italiani con portainnesti M, certificate da IpadLab”. Dunque una certificazione sanitaria e genetica garantita da IpadLab, spin off dell’Università di Milano, leader internazionale nel campo della fito-diagnostica. “Il nostro impegno nel monitorare il materiale che viene moltiplicato e venduto, sotto il profilo dell’identità genetica e della sanità, nel senso di assenza assoluta di malattie – ha spiegato il presidente di IpadLab, Camilo Gianinazzi – ha l’obiettivo di offrire al viticoltore garanzie ulteriori rispetto alla certificazione nazionale”. Un progetto in grado di rilanciare a livello globale la leadership italiana nella ricerca viticola che ha già incontrato l’interesse dei produttori francesi e spagnoli.

Ricominciamo… dalle radici - Ultima modifica: 2015-12-28T16:32:32+01:00 da Redazione

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