La sostenibilità nella filiera vitivinicola.

SOStain: denominazione che scaturisce da un gioco di parole e che, pur richiamando il verbo inglese to sustain, tramuta la u in o per includere l’universalmente noto messaggio di richiesta di aiuto, Save Our Souls. Il riferimento è alla necessità di salvaguardare l’ambiente in cui viviamo, per evitare il collasso del pianeta. SOStain è il nome scelto per il programma di sviluppo della sostenibilità nelle aziende vitivinicole ideato da un gruppo di ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, capitanati dal professor Ettore Capri, dell’Istituto di Chimica Agraria ed Ambientale del citato ateneo. Presentato nella primavera del 2010, il progetto ha trovato la sua prima applicazione sperimentale presso la siciliana Tasca d’Almerita, che ha assunto il ruolo di azienda pilota di SOStain, ed è patrocinato dal Ministero per le Politiche Agricole Ambientali e Forestali e dal Ministero dell’Ambiente.

OLTRE IL BIO

L’agricoltura può essere defi nita sostenibile quando soddisfa le esigenze economiche dell’imprenditore agricolo senza compromettere al contempo il capitale ambientale. Ciò signifi ca garantire nel tempo le funzioni essenziali e fondamentali dell’agricoltura, che attualmente risultano aver perso significato presso l’opinione pubblica, causa il forte scollamento esistente tra il settore primario e i fruitori fi nali dei prodotti agricoli. L’applicazione di forme sostenibili di agricoltura riduce drasticamente i costi ambientali, sociali ed economici di questo processo produttivo e garantisce la valorizzazione del territorio, la qualità dell’ambiente di coltivazione, la salubrità delle derrate e la continuità dell’attività aziendale.

Last but not least, essa offre anche la possibilità di caratterizzare commercialmente i prodotti agricoli e i loro derivati, grazie a marchi specifici ed etichettature ad hoc. E il biologico? E il biodinamico? Che ruolo hanno in tutto ciò? Si tratta certamente di agricolture a basso impatto, che tuttavia non necessariamente risultano essere anche sostenibili in senso lato. Il sostenibile va al di là del biologico e del biodinamico, in virtù di due caratteristiche fondamentali: la continuità di processo e l’approccio integrato. La sostenibilità presuppone un controllo e un miglioramento continuo degli step critici del processo produttivo visto nella sua interezza, ma anche una collaborazione a livello territoriale tra imprenditori agricoli che abbiano gli stessi obiettivi: solo così è infatti possibile gestire la sostenibilità coniugandone gli aspetti economici, sociali, ambientali ed etici.

COME FUNZIONA

SOStain si basa sul cosiddetto Ciclo dei miglioramenti continui, successione di fasi di lavoro che l’azienda vitivinicola che aderisce al progetto percorre ripetutamente, allo scopo di raggiungere il proprio obiettivo di sostenibilità e di mantenerlo. Ogni anno è previsto un audit per la verifica dei risultati raggiunti, con certificazione da parte di un ente esterno autorizzato. È inoltre prevista la possibilità di utilizzare il marchio SOStain in etichetta solo per le aziende che abbiano raggiunto gli obiettivi di sostenibilità e li abbiano mantenuti per almeno tre anni.

Gli step del ciclo ruotano attorno alle Linee Guida SOStain per una Viticoltura Sostenibile. In esse vengono individuate in modo sintetico le principali tematiche su cui si basa la gestione sostenibile dell’azienda e, per ognuna di queste, vengono raccolte una serie di possibili pratiche adottabili per incrementare il livello di sostenibilità aziendale.

Attualmente le Linee Guida si occupano della gestione sostenibile delle seguenti risorse: acqua, suolo, aria, risorse tecnologiche, energetiche, umane, economiche, naturali, territoriali. Tanto le Linee Guida quanto gli Indicatori di Sostenibilità utilizzati nella fase di autovalutazione sono in continuo aggiornamento, grazie al contributo fornito dalla ricerca e dalla sperimentazione ma anche e soprattutto in virtù di quello apportato dalle esperienze vissute dalle singole aziende che aderiscono a SOStain, le quali sono invitate periodicamente a partecipare a workshop di confronto. Da questi possono scaturire adeguamenti e aggiornamenti dei contenuti, delle finalità e delle modalità di applicazione del progetto. I risultati dei workshop sono resi pubblici. Pilastri fondamentali di SOStain sono infatti la trasparenza e la condivisione, tra operatori del settore e tra operatori e opinione pubblica.

GLI ATTORI PRINCIPALI

Il programma di sostenibilità aziendale è stato concepito e sviluppato da un pool di eccellenze scientifiche facenti capo a un Centro di Ricerca Accademico (Cra) denominato Opera, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Compiti del Cra sono l’attività di ricerca scientifica, tecnologica, metodologica e lo sviluppo e l’innovazione delle metodologie di calcolo e degli indicatori impiegabili per stabilire il livello di sostenibilità.

Il Regolamento SOStain e la proprietà intellettuale del programma di Sostenibilità appartengono al Cra, che ne affida l’attuazione all’Alleanza per la Sostenibilità in Vitivinicoltura. L’Asv è un’associazione no-profi t cui si possono associare le aziende che intendono partecipare al percorso di sostenibilità. L’Asv indirizza la ricerca, mette in pratica i risultati offerti dall’attività del Cra e definisce i valori soglia delle diverse aree di intervento e conseguentemente i requisiti minimi per l’uso del marchio SOStain sui prodotti delle aziende socie, basandosi sulla valutazione propositiva effettuata dal Cra e giustificando con rigore le modifi che apportate.

PERCHÉ LA FILIERA VITIVINICOLA?

Per vari motivi, come spiega Ettore Capri: “Innanzitutto la complessità di questa filiera la rende particolarmente adatta Sono allo studio, per esempio, le possibilità di sviluppo in ambito risicolo. “D’altra parte anche l’agroindustria e la grande distribuzione – afferma Capri – stanno manifestando un forte interesse nei confronti del progetto SOStain, non solo perché intravvedono possibilità di incrementati margini di guadagno dalla vendita di prodotti certificati sostenibili, ma anche perché progetti di questo tipo consentono di stipulare con gli agricoltori accordi più vantaggiosi per entrambe le parti”.

SOSTENIBILE, BIOLOGICO E BIODINAMICO A CONFRONTO

PARAMETROSOSTENIBILEBIOLOGICOBIODINAMICO
Riferimento normativoNoNo
Ente certifi catore riconosciutoNo (ma possibile)
Numero enti certifi catori riconosciuti0112
Defi nizione di pratiche ammesse/vietateNo
Carattere volontario e proattivoNoNo
Approccio integrato (fattori sociali ed economici)NoNo
Processo continuoNoNo
Prodotti sicuri e sani
Capacità di assicurare continuità all’attività aziendaleNoNo
TrasparenzaNoNo
La sostenibilità nella filiera vitivinicola. - Ultima modifica: 2013-01-02T16:38:27+01:00 da Redazione

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