Il sistema ad alta pressione proposto da Cooling Dew

Il raffrescamento del vigneto contro i mutamenti climatici

La raccolta al momento giusto, anche in stagioni calde

Cooling Dew è un’azienda specializzata in impianti per il raffrescamento vigneti con il sistema ad alta pressione (espansione adiabatica). Con la tecnologia Cooling Dew, unica al mondo, il vigneto non supererà mai i 29-30°C con un consumo medio di acqua, per ettaro, di 7.5 litri/h (i dati tecnici degli strumenti nel campo sperimentale hanno rilevato una diminuzione di oltre 11°C tra il filare trattato e quello non trattato). Con i mutamenti climatici in atto a livello mondiale l’uva, non abituata ad alte temperature, è soggetta allo stress da calore, a significare che l’acino può subire lesioni a causa di un incremento della temperatura interna che può arrivare ad oltre 50°C. L’aumento delle temperature ha costretto i viticoltori nel mondo ad anticipare la vendemmia, a volte anche di 3 settimane. Anticipare la vendemmia significa perdere l’aroma dell’uva, quello che determina il prodotto finale, in quanto lo stesso si forma solo gli ultimi giorni di maturazione. Ad oggi si è costretti a rimediare per la mancanza di aroma con aggiustamenti in laboratorio. Le soluzioni possibili allo stress da calore sono: - cambiare il tipo di vite, sostituendo la barbatella con cloni resistenti alle alte temperature (questo sistema significa dismettere vigneti ed attendere almeno 4 anni prima di avere ancora il frutto e non sarà lo stesso di prima, pertanto cambia il tipo di vino di quel vigneto; - spostare il vigneto di 200 metri in altezza (situazione improbabile e comunque anche in questo caso dismissione del vigneto per almeno 4 anni ma si mantiene la stessa qualità di uva); - correggere chimicamente i vini. La tecnologia proposta da Cooling Dew presenta i seguenti vantaggi: · basso consumo d’acqua; · sistema totalmente automatico; · non crea umidità (la massa fogliare e l’acino restano asciutti); · la nebula formata (inferiore a 1/10 di micron) tiene lontano gli insetti; · basso costo energetico, meno di 1 kWh; · consente al viticoltore di programmare la vendemmia nei tempi di maturazione naturale senza dover anticipare la raccolta; · con la climatizzazione tra i filari, e la programmazione della vendemmia, sarà possibile attendere la sintesi e l'accumulo degli aromi; · non favorisce lo sviluppo di infezioni di peronospora; Con temperatura esterna +44°C si ottiene una temperatura di 29-30°C all’interno dei filari trattati. Nel corso della stagione di maturazione 2013 è stato condotto un esperimento su un vigneto presso Castello della Sala di Marchese Antinori in località Sala Ficulle (Orvieto) con la supervisione tecnico-scientifica dell’Università della Tuscia e degli enologi del gruppo Antinori.  

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Il raffrescamento del vigneto contro i mutamenti climatici - Ultima modifica: 2013-12-30T17:33:58+01:00 da Redazione

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