Le conferme più innovative per il 2017 sono gli Alchemy Red III e Alchemy Red IV, blend di lieviti sapientemente abbinati per il loro effetto sinergico d’interazione metabolica nel caratterizzare i grandi vini rossi. Nelle due vendemmie scorse si sono potute apprezzare le loro caratteristiche in molte realtà produttive italiane sulle più diverse varietà, ottenendo dei brillanti risultati che seguono il modello di Alchemy I e Alchemy II, i noti blend per bianchi ben espressi e tiolici. Si ricorda in particolare come Alchemy II risponda all’esigenza di produrre vini in cui la componente tiolica varietale risulti preminente su quella degli esteri. Ottime e sempre caratterizzanti le performance di VIN13 e NT116, i celebri ceppi che trovano ampia applicazione nell’esaltare in modo diverso le tipicità dei singoli vitigni, con fermentazioni anche a bassa temperatura. Sempre distintive le fermentazioni di VIN2000 con delicate ed eleganti sfumature olfattive, anche se impiegato in vinificazione in bianco in barrique. Exotics SPH è il primo ibrido interspecifico naturale fra Saccharomyces paradoxus, che fonde un’espressione aromatica inconsueta a quella ottenuta da S. cerevisiae: ottimo su Chardonnay, Pinot Grigio, Falanghina, Lugana, Cortese, Verdicchio e Inzolia. Interessante per i rosati. Sorprendente l’applicazione di Exotics SPH sui vini rossi, con elevata produzione di glicerolo e sintesi di aromi fruttati, complessi e persistenti. Viene confermata l’attitudine dell’ibrido NT 50 a produrre quantità di glicerolo nettamente superiori alle medie; si segnala per la produzione di vini rossi dagli aromi fruttati intensi, con struttura tannica morbida. È una delle migliori soluzioni esistenti per macerazioni prefermentative a freddo. Adatto anche alla produzione di vini novelli. Per vini rossi di gran struttura, destinati a grandi selezioni, è raccomandato l’ibrido NT202 che valorizza preziose note speziate. È la soluzione Anchor più adatta alla tecnica del coinoculo lieviti/batteri.
